Abbiamo un grande bisogno di coltivare lo yin, il recettivo, il ‘femminile’.
Come si fa a pensare meno, come si fa a meditare meglio, come si fa a distinguere la fame dalla gola, come si fa a non agire per abitudine, come si fa a fare bene scanning (sentire le energie con le mani), mi chiedono molte persone…
Dobbiamo fare un passo indietro. Non analizzare, ma recepire quello che c’è.
Il mondo, in particolare quello occidentale, ci insegna a usare l’aspetto attivo della mente, l’azione, il pensiero, lo yang. L’attenzione selettiva è anche un normale meccanismo evolutivo.
Siamo portarti allo yang tutto il giorno; coltivare lo yin richiede intenzione.
Dobbiamo fermarci ogni tanto e fare un vuoto interno.
Diventare Osservatori Silenziosi (recettivi, passivi, femminili, yin). Non giudicanti, non analizzanti, nè per il bene nè per il male, almeno non in quel momento – semplici osservatori.
Ascoltare il nostro corpo, osservare i nostri pensieri ed emozioni, ascoltare e osservare l’altro e il mondo intorno.
Fare un vuoto accogliente.
Questo accomuna tecniche di meditazione, tecniche di psicoterapia, tecniche bioenergetiche, buone pratiche nelle relazioni e nella coltivazione della salute.
Osservare, ascoltare, far entrare ci può fare paura. Il pensiero compulsivo è un metodo di controllo dell’esterno e di difesa dell’interno.
Dobbiamo capire però che osservare non significa ‘incamerare incondizionatamente’, rendersi vulnerabili a chissà quali attacchi o carichi.Osservare ci rende noto quello che c’è. Posso decidere cosa tenere e cosa respingere, dentro e fuori. Posso sviluppare obiettività e compassione (in senso buddhista).
L’osservazione è il primo passo verso lo sviluppo dell’amore incondizionato e della consapevolezza spirituale.
Aprire gli occhi a noi stessi e al mondo ci porta pace. Ci porta per lo meno a fermarci un attimo. Anche se con le mani stiamo lavorando.
Ne abbiamo molto bisogno.