La verità sulle scuole per operatori olistici e bioenergetici “riconosciute”

Scuole per operatori olistici, naturopati, operatori bioenergetici… “con titolo riconosciuto“.

Questo è un argomento scottante su cui pochi hanno veramente il coraggio o la competenza per fare un’informazione chiara.

Sono oltre trent’anni che chi è nell’ambito dei corsi olistici sente parlare di una “prossima legge“, di un “prossimo riconoscimento“.

Molti di noi hanno pagato per anni il tesseramento a una sigla sindacale che dovrebbe, di anno in anno, essere quella che rappresenta la categoria.

Questa legge, questo riconoscimento, si sposta in avanti come l’orizzonte… una chimera. Non si tratta di mancata volontà o di lungaggine governativa: ci sono motivi concreti, tecnici, legati alla legge italiana – come visione della tutela del cittadino.

Riassumo i 5 punti rilevanti. A seguire troverai cosa offre The Inner Sciences per la Formazione Operatori.

1. Al momento in Italia la pratica delle discipline energetiche, bio-naturali, olistiche ecc. non ha alcuna regolamentazione. Chiunque può aprire una partita IVA e proporre al pubblico dei servizi, purchè non pratichi abuso di una professione regolamentata (medico, psicologo, avvocato ecc.) – vedi anche il punto 4.

La famosa e tanto festeggiata legge 4/2013 non è una legge che regola o riconosce queste discipline e men che meno la possibilità di “curare” legalmente qualcuno con metodi “alternativi”. Rientrano nella 4/2013 anche gli amministratori di condominio, per fare un esempio – e la legge dice chiaramente che si può operare anche in autonomia… purché non si faccia abuso di professione*.

Ovviamente questa non è un’esortazione ad aprire uno studio senza un’adeguata formazione!

Naturalmente è fondamentale seguire una formazione seria e completa. Questa, solitamente, darà un qualche attestato, che vale come “rassicurazione” per l’utente riguardo al fatto che non ci si è improvvisati operatori di quella certa disciplina. Ma non c’è alcuna necessità legale ad avere un titolo triennale o altro, per poter praticare una disciplina complementare.

2. Le scuole tri/quadriennali di discipline olistiche (e di counseling, altro capitolo) – vari istituti privati, università popolari, associazioni, accademie ecc.- sono un affare attorno a cui si muove molto, molto denaro …spesso con un’informazione fumosa, che fa leva sulle aspettative, speranze, fiducia e poca informazione degli studenti – e spesso degli stessi organizzatori.

3. Al momento in Italia l’albo degli operatori delle medicine olistiche, bio-naturali e del benessere non ha alcun valore legale nè riconoscimento professionale da parte dello Stato. Chi è dentro e chi è fuori può fare le stesse cose. Anche diplomi e affiliazioni prestigiose (anche a categorie riconosciute all’estero) possono solo “fare buona impressione” agli occhi dell’utente, esattamente come per qualsiasi altro professionista. Vedi punto 1.

Ne è prova il fatto che ci sono persone che praticano varie discipline olistiche senza alcun titolo, o che mettono sul loro biglietto da visita una certa disciplina di cui hanno seguito 1-2 weekend di corso e… nessuno può farci nulla (utenti: tenete gli occhi aperti!)

4. E’ virtualmente impossibile che la legge del riconoscimento delle discipline olistiche / medicine complementari, con relativo albo o albi, arrivi …quest’anno, il prossimo o in un futuro vicino. Ecco perchè:

  • Lo Stato interviene solo negli ambiti strettamente rilevanti per la salute e sicurezza del cittadino (sanità, edilizia, giustizia…), per i quali infatti esistono albi professionali, esami di Stato e una legislazione speciale.
  • La salute è già regolamentata: medici, infermieri, psicologi ecc.
  • Fin tanto che le varie discipline olistiche e bioenergetiche non sono convalidate dalla comunità scientifica, non saranno considerate nemmeno dalla legge: non sono viste come “terapie” ma “servizi” come quelli del parrucchiere.
  •  In tutto il mare dei prodotti e servizi non regolamentati dallo Stato, l’idea è che il mercato si regola da solo: esattamente come per la parrucchiera, sei tu cliente che scegli il professionista sulla base della qualità del suo lavoro e/o curriculum… se non è bravo, non avrà clienti e quindi chiuderà bottega. (Lo Stato interverrebbe solo nel caso di reati – come frode, abuso di professione…)

5. Se mai alcune discipline olistiche verranno riconosciute per i loro benefìci concreti sulla salute, allora… (invece che “se mai”, possiamo dire “quando finalmente“, ma la conclusione non cambia):

  • …Finiranno dritte in mano ai medici – o alle figure sanitarie di competenza a seconda dell’ambito di applicazione specifico (fisioterapisti, psicologi…). Questo è già successo per “le fortunate” agopuntura e omeopatia (lo sapevi che gli omeopati non-medici esercitano sostanzialmente in clandestinità?). Non è necessariamente così in altri Paesi, ma questa è la legge italiana.
  • Alcune pratiche possono acquisire un loro profilo professionale paramedico: vedi il caso recente degli osteopati, la cui formazione diventerà presto una specifica laurea sanitaria, come quella dei fisioterapisti. Ma non è detto che sia un’ottima notizia. Restiamo sull’esempio dell’osteopatia:
    • All’osteopata è riconosciuto un ambito di intervento sostanzialmente limitato all’apparato locomotore.
    • Peccato che l’osteopatia “tradizionale” includa trattamenti per la maggior parte dei disturbi organici e psicosomatici: questa enorme parte della disciplina dovrà essere praticata in un limbo legislativo o esclusa.
    • Insomma – un profilo sanitario può voler dire serie amputazioni di qualsiasi disciplina
    • Ti servirebbe conseguire la specifica laurea per praticarla, anche se è già il tuo mestiere da 15 anni?
  • Sarebbe ovvio concludere che se non sei un medico, ma sei un operatore olistico /energetico / naturopata, di fatto ti conviene che questo ipotetico riconoscimento non passi mai.
  • Il riconoscimento legale sarebbe però utile nel portare la disciplina olistica a moltissime più persone, tramite il sistema sanitario nazionale – e farla accettare agli occhi del pubblico.

Giovane o futuro operatore/operatrice, dovresti disperare?

Assolutamente no. Se hai seguito una scuola valida, è la formazione e non il titolo che conta. Se stai ancora cercando un percorso professionalizzante, tieni ben presente quanto hai appena letto e valuta di conseguenza.

*Ultima noticina: cos’è l’abuso di professione medica? Tanti pensano che sia sufficiente, per l’operatore, una serie di “non”…

  • non fare diagnosi
  • non interferire coi farmaci e le terapie prescritte dal medico

Questo è in parte vero, ma il fattore dirimente (cito il mio docente di medicina legale) per la legge italiana è la motivazione o percezione con cui la persona si reca dal professionista: se io vado dal naturopata con la gastrite, con l’idea che lui mi faccia passare la gastrite senza passare dal medico e la consulenza si basa su questo sottinteso… allora è abuso di professione, anche se l’operatore rispetta i due punti sopra. Il che è un paradosso: sul professionista ricade l’onere dell’opinione dell’utente.

Questo significa che, quando un operatore olistico offre i suoi servizi, deve farsi in quattro per rendere chiaro all’utente che si tratta di un intervento complementare: esortarlo a ottenere una diagnosi medica, farsi seguire anche da un medico/psicologo adeguato e quant’altro serva. Naturalmente non possiamo costringere la persona a farlo, ma almeno dobbiamo essere molto chiari – in maniera sincera e non allusiva a un’opinione contraria.

La formazione professionale nel Pranic Energy Healing

Il Pranic Energy Healing è per tutti, ma ha anche un percorso professionalizzante internazionale che conduce alla progressiva certificazione come Pranic Energy Practitioner (Certified PEP, Advanced Certified PEP e infine Senior Certified PEP) da parte di The Institute for Inner Sciences. Quello che si richiede è la partecipazione ai diversi livelli di Pranic Energy Healing (e, per le certificazioni avanzate, la pratica di The Path to Arhatship), più un accurato praticantato con esito positivo e un weekend annuale di approfondimento.

In Italia al momento non stiamo portando avanti questo percorso di certificazione perché non vogliamo confondere gli allievi riguardo al fatto che una tale attestazione abbia qualsiasi valore legale o sia necessaria. Non prevediamo costose affiliazioni sindacali, né ad “albi” o associazioni professionali, fin tanto che la legge resta questa.

Quello che offriamo sono degli ottimi corsi modulari (i “livelli”) e un’estesa formazione tramite laboratori di pratica (peraltro, con una spesa finale assai minore rispetto a qualsiasi scuola strutturata), del tutto equivalente al percorso di certificazione.

Gli insegnamenti e le competenze offerte hanno un’efficacia che parla da sè.

Se e quando la legislazione italiana cambierà, ci adegueremo prontamente con la “percezione accurata ed espressione corretta” auspicata dal nostro Maestro.

Se hai già frequentato uno o più corsi di Pranic Energy Healing, quand’è che puoi fare trattamenti sugli altri?

Ovviamente da subito – su amici e parenti. Davanti a situazioni impegnative, chiedi consiglio al tuo istruttore di riferimento.

Per aprire uno studio, dovresti aver frequentato e ripetuto più volte tutti i livelli di PEH e gli altri corsi chiave della Scuola, praticato su amici e parenti e partecipato regolarmente ai laboratori e alle attività dei centri per alcuni anni, sotto la guida di un istruttore o praticante senior. Legalmente non serve… ma l’etica professionale lo richiede!